martedì 20 ottobre 2009

14-Maggio

Un tetto verde di foglie filtra la luce che arriva attenuata nel sottobosco, dove anche il faggio tagliato mostra la sua chioma
e oltre i 1300 metri anche i faggi di cresta stanno ultimando la fogliazione.
Sui rami dei larici, a fianco ai fiori si allungano i ciuffi dei nuovi aghi;
anche la ginestra inverdisce e le rose selvatiche mettono le prime gemme.
Nella penombra di queste boscaglie, si riempiono di fiori gli ultimi rami spogli della Daphne mezereum,
mentre nella piena luce della prateria l'Euphorbia cipressina è colma dei suoi fiori giallo-verdi.
Delle scille non rimane che la V delle foglie che sembra incalzata dalla fioritura degli anemoni gialli
che si stanno diffondendo al riparo degli alberi.

I boccioli dei narcisi hanno ormai raggiunto l'alteza delle foglie e si preparano a dischiudersi,

ma è soprattutto il tempo delle genziane e delle orchidee:
i pendii soleggiati sono cosparsi dei fiori azzurro-violetti della Gentiana kochiana
e da quelli gialli o rossi della Dactylorhiza sambucina,

insieme ai fiori gialli della Primula veris
che sembra abbandonare i suoi capolini ai capricci del vento che su questi pascoli soffia quasi incessante, a volte dolce, altre più impetuoso.
Ma ormai la primavera è arrivata anche su questi monti e dei freddi mesi invernali non rimane che qualche esile, vago ricordo.

lunedì 12 ottobre 2009

13-Fine Aprile

Come una lieve cortina, le foglie colorano di verde chiaro il cielo del bosco anche oltre i 1000 metri e iniziano ad aprirsi pure le gemme del faggio tagliato , mentre

sui rami degli alberi che contornano la cresta compaiono i primi germogli



e si moltiplicano i fiori dei larici.


Al margine di queste boscaglie è fiorita la Daphne mezereum


insieme ad estesi tappeti gialli di gagea.


Una polmonaria cresciuta isolata nella piena luce della prateria, non si alza di molto sopra l'erba;


e dove l'erba si dirada si è aperta qualche farfara.



Verso i 1300 metri fioriscono i primi ranuncoli



e tra le lunghe foglie i narcisi buttano i loro germogli.


Oltre i 1500 metri si stanno sciogliendo gli ultimi accumuli di neve, lasciando pozze d'acqua e scie di crochi


che più in basso stanno invece sfiorendo, lasciando solo i ciuffi a v delle loro foglie con la caratteristica riga bianca .

Intorno a loro sembrano in gara a chi fiorisce prima le genziane di koch e le sambucine



che con i loro colori intensi caratterizzano la primavera di questi pascoli


su cui la Primula veris lascia pendere
al vento i propri capolini gialli.

giovedì 18 giugno 2009

12-Aprile

Al mattino presto, le nuvole attenuano la luce nel bosco e lo bagnano di una pioggia leggera. Le prime foglie dei faggi rendono l'atmosfera ancora più particolare. Si percepisce quasi il pulsare della vita nel sottobosco:
tra le foglie secche bagnate si ergono le polmonarie,
e la Daphne laureola le cui foglie sembrano braccia aperte a raccogliere l'acqua.
Poi la brezza ripulisce rapidamente il cielo e una nuova luce fa brillare la Daphne mezereum
e riscalda i fiori che l'Euphorbia amygdaloides protende al di sopra delle sue foglie.
Passati i mille metri, sui faggi solo poche gemme si sono dischiuse in foglie.
Ma finalmente sulle prime creste ai 1300 metri la neve è scomparsa
e l'erba rinverdisce grazie all'acqua di scioglimento, alla pioggia e all'umidità notturna. Salendo ulteriormente i crochi si distendono
sulle praterie, tra le foglie secche che il peso del manto nevoso ormai scomparso ha lasciate appiattite sul terreno .
Sul limite del bosco che segue appena più in basso la cresta, i ginepri si scaldano al sole d'aprile e la fioritura delle scille raggiunge quasi i 1400 metri.
Al sole, dove può raccogliersi un po di acqua, spuntano i ciuffi di foglie dei narcisi mentre al riparo di un cespuglio ancora senza foglie la primula risplende della luce mattutina.
D'improvviso ecco le prime foglie e i primi germogli della Primula veris
e pure sui rami di qualche larice compaiono i primi ciuffetti di aghi e i rossi fiori che genereranno le future pigne.
La primavera per ora arresta la sua risalita poco oltre i 1400 metri, dove la neve sta ancora finendo di sciogliersi


e l'inverno staziona alle altezze maggiori, come sembra indicare il ramo di un cespuglio di rose, e testimoniano l'erba ancora gialla e le zone ancora bianche di neve.

mercoledì 10 giugno 2009

11-Discioglimento

Il mese di aprile avanza e con esso la primavera sta risalendo i versanti della montagna. La neve è scomparsa dal bosco e una matricina di faggio tagliato ha buttato numerosi ramuli: al loro apice dentro ogni piccola gemma appuntita si preparano le foglie. Ma tutto è ancora spoglio.
Sulla cresta, oltre i 1300 metri, la copertura nevosa è ancora molto estesa, ma con l'aria meno fredda ha inesorabilmente iniziato a sciogliersi, liberando alcune delle zone a quote più basse.
Su queste talvolta si ergono spettrali gli scheletri dei cirsium della scorsa estate
o qualche residua bacca rossa sui rami completamente spogli dei cespugli di rosa canina.
Ma al limite del bosco i pochi noccioli lasciano già pendere i loro amenti e
vicino ai faggi si riescono a scorgere, anche se a fatica, un paio di scille
e qualche anemone hepatica.
Sono invece i crochi a popolare le chiazze di prato libere dalla neve, ma ancora bagnate dlle acque di scioglimento
quasi fossero impronte lasciate dalla primavera nel suo incedere a ricacciare l'inverno sempre più in alto.