
Un tetto verde di foglie filtra la luce che arriva attenuata nel sottobosco, dove anche il faggio tagliato mostra la sua chioma

e oltre i 1300 metri anche i faggi di cresta stanno ultimando la fogliazione.

Sui rami dei larici, a fianco ai fiori si allungano i ciuffi dei nuovi aghi;

anche la ginestra inverdisce e le rose selvatiche mettono le prime gemme.

Nella penombra di queste boscaglie, si riempiono di fiori gli ultimi rami spogli della Daphne mezereum,

mentre nella piena luce della prateria l'Euphorbia cipressina è colma dei suoi fiori giallo-verdi.

Delle scille non rimane che la V delle foglie che sembra incalzata dalla fioritura degli anemoni gialli

che si stanno diffondendo al riparo degli alberi.

I boccioli dei narcisi hanno ormai raggiunto l'alteza delle foglie e si preparano a dischiudersi,

ma è soprattutto il tempo delle genziane e delle orchidee:

i pendii soleggiati sono cosparsi dei fiori azzurro-violetti della Gentiana kochiana

e da quelli gialli o rossi della Dactylorhiza sambucina,

insieme ai fiori gialli della Primula veris

che sembra abbandonare i suoi capolini ai capricci del vento che su questi pascoli soffia quasi incessante, a volte dolce, altre più impetuoso.

Ma ormai la primavera è arrivata anche su questi monti e dei freddi mesi invernali non rimane che qualche esile, vago ricordo.
Nessun commento:
Posta un commento